Le biomasse impiegate per la produzione di biogas/biometano possono avere origini differenti, e possono essere:
Biomasse vegetali di scarto o provenienti da coltivazioni a scopo energetico.
Un esempio tipico è l’utilizzo di trinciato di mais (materiale con un’ottima resa di trasformazione in biogas).
Interessante per aziende agricole con disponibilità di ettari da dedicare allo scopo energetico.
Liquami e letame di origine bovina, suina e ovina.
Oltre a costituire un’importante fonte di reddito, migliora lo spandimento nei terreni dal punto di vista olfattivo e igenico-sanitario.
Il fango residuante igienizzato (digestato) può essere stoccato ed impiegato a scopo agronomico.
Interessante per allevamenti con dimensioni significative.
Disciplinati dal Regolamento CE 1774/2002, quali ad esempio il contenuto ruminale, le parti molli e il sangue provenienti dai macelli. Interessante per le strutture di macellazione, che spesso non hanno a disposizione idonei impianti di smaltimento.
F.O.R.S.U. (frazione organica rifiuti solidi urbani) provenienti dalla raccolta differenziata.
Si tratta della frazione organica (umido), che normalmente viene destinata agli impianti di compostaggio presenti nel bacino territoriale; la digestione anaerobica, è una tecnologia complementare e non alternativa al compostaggio e permette di utilizzare al meglio le possibilità di recupero di materia ed energia del rifiuto.
Fanghi di natura organica, provenienti ad esempio da industrie alimentarie lattiero-casearie.
Analogicamente ai rifiuti umidi urbani, la digestione anaerobica è funzionale ad ottimizzare i processi di recupero di queste categorie di rifiuti.